Franziska Berger Studio Gallery – via Puccini 3, Ponte Felcino (PG)
Dal 18 al 26 Maggio 2013
Mostra personale di Carlos Giordano
In questi momenti in cui gli artisti si rifugiano e si occupano di non luoghi, ovvero quei temi o quei posti che sono simili o assimilabili in tante parti del mondo, Carlos Giordano, artista argentino, sceglie e riscopre una parte caratteristica, quasi fondante, profonda della identità del paese sudamericano: las marcas. Las marcas sono quei simboli, quei “timbri” che vengono applicati a marchio sulla pelle del bestiame per identificare la proprietà degli animali. Sono una specie di geroglifici di fogge particolari che sono il linguaggio della proprietà, del possesso, dell’amore in termini esclusivi (si rimane meravigliati della fantasiosa varietà di questi simboli!)
Giordano trasporta questi segni di proprietà sul corpo umano. Sono corpi di uomini posseduti, voluti o desiderati. Las marcas entrano e escono dal corpo, lo marchiano e lo risparmiano. Certe volte delineano solo in parte il corpo maschile, quasi a simboleggiare desideri localizzati. Talvolta sono lì accanto e lo lasciano libero. Sono vicino, quasi minacce.
Las marcas non sono tatuaggi, sono segni profondi, non tengono conto dell’individualità di quel corpo a cui vengono imposti. I corpi dalle sembianze scultoree sono raffigurati a pezzi, i volti non visibili. Nel loro anonimato questi corpi sono solo ormai in balia dei segni del possesso.
Il corpo (body) si libera dalla proprietà e l’anima (soul) riprende il suo posto. L’anima prevale e si concretizza nella raffigurazione delle calle. Il fiore della purezza per antonomasia. Fiore dai connotati molto femminili che contrasta con la raffigurazione di corpi esplicitamente maschili. Calle sospese nel vuoto si librano nel nero del fondo del quadro e si concretizzano quasi astratte ai nostri occhi diventando esse stesse simboli. Simboli dell’essere e non dell’avere.
L’abile uso del colore esalta ancora una volta questo binomio. I pastelli (oggi tecnica rara) principalmente così come i colori acrilici portano alla luce l’anima e il corpo. Da una parte i corpi dai colori caldi e tenui vengono spezzati dalla dinamicità della linea incisa de las marcas, dall’altra le calle vengono sublimate dal contrasto chiaro scuro di un disegno tratteggiato sull’unità monocromatica dello sfondo. Da una parte
stabilità dall’altra movimento. Da una parte corpo dall’altra anima.
Giulia Passalacqua